Tra i “tool” che utilizziamo nella nostra pratica, uno dei più particolari è sicuramente lo shamanesimo.
Visto che, chi ci conosce lo sa bene, è molto importante per noi rimanere in una visione reale delle cose, che utilizzo può avere una via che parla di altri mondi e di spiriti guida?
La risposta è molto semplice: in nessun momento sosteniamo che gli spiriti guida siano una realtà, quello che invece sosteniamo, ma mi sembra evidente, è che l’essere umano sia una creatura irrazionale, e che queste metafore siano, se non vere, assolutamente utili!
Il nostro cervello ha bisogno di realtà oggettiva, ma ha anche bisogno di storie e di miti; i miti ci collegano ad una realtà primitiva che però è ancora molto forte e presente dentro di noi.
Attraverso i miti diamo spazio ad una parte normalmente nascosta, la portiamo in superficie e lì possiamo vederla e utilizzarla!
L’altro aspetto è quello del rituale; questo può essere, a seconda di come lo viviamo, assolutamente inutile o assolutamente fondamentale.
Perchè che cos’è il rituale alla fine? è semplicemente il portare nella realtà oggettiva un idea o un intento nella nostra testa. Anche qui, rendere visibile un intento ci aiuta a focalizzarlo, a dargli energia.
Un altro aspetto è quello del dare voce alla parte più profonda, facendo tacere la mente razionale.
In tutto il mondo antico gli shamani avevano gli stessi metodi, o almeno le stesse modalità; alla fine l’essere umano è uguale in tutto il mondo, e tutti condividiamo la stessa struttura base del cervello.
Le loro tecniche si basavano sulla danza, sul suono, sia cantato che ascoltato (battiato cantava “nei ritmi ossessivi la chiave dei riti tribali”), sul respiro, sul digiuno, sul dolore e sulle droghe.
Questi metodi sono ugualmente validi (le droghe sono un approccio a parte, nel senso che ovviamente presentano rischi maggiori), per entrare in uno stato alterato della mente.
Oggi questo stato fa paura a molte persone, sia perchè non se ne capisce l’utilità, sia perchè – soprattutto – si ha paura di perdere il controllo, di cui sembra abbiamo un gran bisogno.
Eppure questo stato, se guidato da qualcuno realmente preparato, può dare delle informazioni realmente profonde sulla nostra situazione attuale e gettare una luce nuova sulla nostra vita.
E’ davvero importante se un messaggio utile ci arriva dalla voce di un giaguaro?
Personalmente credo che dobbiamo considerare una cosa fondamentale: se il nostro cervello vede/sente delle cose questo non vuol dire che queste esistano! Alle volte il nostro cervello ci “parla” attraverso pensieri, sensazioni, ma anche suoni/voci e immagini. E’ solo il suo metodo di rivolgersi a noi, e spesso il messaggio è reale anche se la voce non lo è!
Se ricordiamo che non c’è nessun giaguaro fuori di noi, possiamo tranquillamente ascoltare il messaggio.
In questo senso vedo assolutamente utile l’approccio shamanico, e devo dire che in un modo o in un altro mi accompagna da tanti tanti anni.
Storicamente gli shamani sono stati medici conoscitori delle erbe, guide per la tribù, consiglieri spirituali, psicopompi che accompagnavano gli esseri umani dalla vita alla morte.
Al giorno d’oggi alcuni compiti sono svolti in modo incredibilmente migliore da altre persone – i medici prima di tutto – ma credo che oggi ci sia un bisogno molto più grande della figura dello shamano per collegare l’essere umano alla sua parte irrazionale, alla sua propria storia.
Ce n’è bisogno perchè l’uomo ascolti la storia che ha dentro e gli dia il giusto spazio, perchè è la storia della nostra parte più silenziosa e nascosta, ma anche quella che agisce in modo costante nelle nostre vite.
portarla a galla è di enorme aiuto, ti invito a provare!