Lo yoga ha avuto una intuizione fantastica: il corpo è la corsia preferenziale per il lavoro sulla mente. Di lezione in lezione ci rendiamo conto di quanto sia impossibile separare questi due aspetti, il fisico e il mentale, che invece la nostra cultura ha trattato come distinti ormai da troppo tempo. Il famoso dualismo cartesiano si risolve nell’esperienza incarnata nel presente. In questo senso, la consapevolezza inizia nel corpo e dal corpo. Attraverso il movimento e il respiro iniziamo il dialogo più importante della nostra vita, quello con noi stessi. Sperimentiamo attraverso i princìpi dello yoga destrutturato tutti quelli concetti che risuonano negli aspetti più alti – mentali ma anche spirituali – del nostro percorso. Questa esperienza di connessione profonda col nostro essere è importante perché ci fa capire quanto distanti siamo dalla nostra vera natura. Così distanti che abbiamo bisogno di riappropriarci dell’esperienza corporea: che si lavori sui flussi sottili o sui muscoli, ogni cosa viene orientata in questo senso.