Spesso vedo utilizzare queste parole “essere presenti” con la comprensione del loro potere (essere presenti è molto positivo) ma con un errore fondamentale: la presenza viene troppo spesso associata al controllo, alla volontà e alla tensione. Al contrario, presenza è la chiarezza che viene dal rilassamento, è lo spazio consapevole che deriva dall’arrendersi completamente a questo attimo, e a ciò che ha in serbo con noi, senza nessun giudizio di buono giusto cattivo sbagliato. Quando questo è il tipo di presenza a cui tendiamo, incontriamo ogni situazione e ogni sfida come una incredibile opportunità di crescita, che sia quel nobile chinare la testa alla realtà (le cose stanno così, cambiarle non è in mio potere) o la chiarezza del prossimo passo che andrà intrapreso. Uscire dall’idea che la nostra felicità derivi dal raggiungere un risultato è tra i doni più grandi che la consapevolezza porti. Come dice Krsna nella Bhagavad Gita, dobbiamo agire, senza attaccamento ai frutti dell’azione.