Finito ora una formazione. Come sempre escono fuori splendide cose e siccome a volte mi ascolto parlare le butto giù.
Come mai non ci sentiamo all’altezza a volte? Cos’è questa sensazione di inadeguatezza nei confronti della vita? Mi sento un privilegiato, perchè l’ho provata spesso anni fa, ed ora non la provo più. E oggi, dopo anni, do la mia piccola chiave di lettura, la mia esperienza se ti vedessi come ti vedo io…
L’inadeguatezza in realtà non esiste ciò che esiste è l’ego, la nostra identità illusoria, costruita dopo anni di condizionamenti e maschere, che abbiamo appreso nella famiglia, nella società c’è un bisogno di essere forti, di essere pronti, vincenti. Figurati, anche io conosco quel bisogno, ho cercato per tanti tanti troppi anni di essere Guerriero. L’unica cosa che raccoglievo era tensione, dualità, seriosità, rigidità. Il problema non è vincente o perdente, il problema è permetterci pienamente di essere ciò che siamo.
Siamo felici quando siamo al 100% qualunque cosa siamo. Accettare di essere deboli può sembrare, non so, controintuitivo? Ma c’è in realtà qualcosa di più grande e forte? Essere a cuore aperto, davanti alle difficoltà e dire “eccomi, questo io sono” è la vera forza, la forza di colui che non cerca di essere ciò che non è. Il tempo è un fattore chiave.
Perchè l’unico tempo che esiste è il presente. Mi spiego: ieri ero forte oggi mi sento debole. Il presente è ora, nella debolezza se cerco di essere ciò che ero ieri, non accolgo l’oggi, la dualità aumenta ed entro in un circolo vizioso tremendo.
Sii come l’acqua che segue la via più bassa, che si adatta a tutte le forme, che scende fino a valle. Nel movimento dell’acqua la sua forza, nel suo rispetto del presente (ora come teiera, ora come bicchiere) la sua grandezza.
Mente come l’acqua, spirito di luna.