Eccoci arrivati a maggio!
E con il nuovo mese iniziamo una nuova sfida.
Vorrei ricordare ancora una volta il senso di questi “compiti”: dedicare un mese di tempo ad un solo tema, ad una sola pratica o concetto è un modo fantastico per crescere.
Nel tempo stiamo cercando di alternare compiti più fisici a compiti più interiori, e visto che il focus dell’ultimo mese è stata la meditazione (a proposito, non perdete le buone abitudini e continuate!) questo mese torniamo ad una sfida più fisica.
Il tema di maggio sarà:
appendersi!
Questo è uno dei miei pattern preferiti, nonché il mio tallone d’Achille!
Diversi incidenti alle spalle hanno reso estremamente difficile per me danzare tra gli alberi come un gibbone (però mi muovo come un gibbone quando cammino, mi dicono 😉 ).
Ma ci sto lavorando da tanto e devo dire che questo semplice esercizio, nelle sue infinite varianti, è stato alla base del mio recupero, anche se la via verso la brachiazione – il movimento che usa le braccia, come fanno le scimmie sugli alberi, appunto – è ancora lunga.
Le nostre spalle sono fatte per appendersi, la loro salute passa per questo esercizio, e più volte l’ho usato per trattare persone con difficoltà al cingolo scapolo omerale.
Se volete fare un investimento per il vostro corpo, comprare una sbarra per le trazioni ha un costo piuttosto limitato: il modello base, quella che si fissa allo stipite della porta, costa circa 20 euro da decathlon. A casa dei miei genitori c’è ancora quella che misi quando avevo 15 anni, e funziona alla grande.
Così la sfida è questa:
A questo punto ci sono alcune cose fondamentali da considerare.
Se non avete una sbarra o non sapete dove metterla, potete fare la stessa cosa nella vostra palestra o, alla peggio, utilizzare un asciugamano grande e una porta, facendo una versione parziale (l’asciugamano posto di traverso sulla porta aperta, lo afferro e inizio a scendere in squat, quindi i piedi rimangono a terra.
Se avete problemi alle spalle la cosa migliore è contattarmi così possiamo vedere insieme come lavorare nel rispetto del corpo.
In generale se ci sono problemi alle spalle devo fare una versione parziale dell’esercizio o una versione attiva.
Attivo vuol dire che posso rimanere appeso ma, pur mantenendo le braccia distese applico una tensione a contrarre le spalle come se volessi tirarmi su. E’ fondamentale avere una buona struttura prima della fase passiva.
La fase passiva consiste nel rimanere appesi, con il corpo che scende fino ad avere spalle e orecchie vicine. Fantastico ma solo per spalle sane!
Ovviamente sarà importante anche il lavoro sulle mani, sia in flessione che in estensione delle dita, per lavorare sulla presa.
Fatemi sapere come va, commentate qui sotto e per ogni dubbio come sempre sono a disposizione!
Vi lascio con questo splendido video, che sia di ispirazione per tutti noi! 😉
namaste