Tantra

Una rapida carrellata sulla filosofia indiana
(mi scuseranno gli studiosi) e una spiegazione del tantra con una sola immagine!
pronti? via!

lo yoga è intriso della filosofia samkhya.
in breve, prakriti e purusha sono ciò che è materiale e ciò che è spirituale.
dobbiamo lasciare la parte fisica e concentrarci/sviluppare lo spirito.

arriva il veda (l’advaita, o “non duale”): materia e spirito sono una cosa sola,
ma noi non li vediamo come una cosa sola perché davanti ai nostri occhi c’è come un velo
che copre e modifica la visione. il velo viene chiamato “maya” o illusione.
dobbiamo squarciare quel velo e realizzare l’unità di materia e spirito.

e arriviamo al tantra!
il bello della filosofia indiana è che è inclusiva.
non dice “quello che è stato detto prima è sbagliato e questo è giusto”
ma procede per approfondimenti successivi.
nel messaggio straordinario del tantra diciamo “sì, c’è materia e spirito,
sì, sono la stessa cosa e solo il velo di maya ci impedisce di realizzarlo
ma, e qui arriva il genio, il velo non è negativo, nulla è negativo.
il velo è ciò che ci serve per imparare, il velo è la nostra lezione in questa vita!

e allora arriviamo alla foto del rosone della chiesa (la forma occidentale di mandala).
i rosoni delle chiese sono opere d’arte.
pensa a quanto abbelliscono la chiesa.
anzi, pensa a quanto abbelliscono rispetto a lasciare quello spazio vuoto.
ma guardando bene, guardando in profondità, la bellezza è rappresentata da ciò che copre la luce!

questo siamo noi.
la nostra personalità, il nostro carattere, le nostre abitudini e anche i nostri traumi.
sono piccoli pezzi di vetro colorato che si mettono tra te e la luce dietro.

allora come il tantra possiamo essere “inclusivi”,
non gettare nulla delle nostre esperienze,
non dividere in bello e brutto, buono e cattivo.
e possiamo fare questo solo se rimaniamo consapevoli della luce dietro:
meditazione è proprio questo:
prendere consapevolezza della luce che c’è dietro di noi,
che passa attraverso di noi e che ci rende opere d’arte!